martedì 19 ottobre 2010

gli inglesi e il cibo

ciao a tutti è da tanto che non scrivo e sono successe tantissime cose! sono finalmente stata assunta anche se non sono sicura se mi terranno per molto...il lavoro è in un, o meglio in 4 negozi a camden town. i miei boss sono una coppia di cinesi gentili, pagano bene ma sono un po' troppo attaccati ai soldi per i miei gusti. la parola d'ordine è "catch the costumers!". io sinceramente dopo aver estaltato con tutte le mie forze una borsa o un vestito non so più cosa fare se non derubare il cliente per "catcharlo"! ma nonostante ciò penso che sto andando bene, le vendite giornaliere che faccio non sono male, ma non sono mai abbastanza per loro. I don't mind!

come vi avevo promesso in questo post voglio parlare del cibo qui a londra, una delle cose che mi piace fare di più e che mi rilassa, è girovagare tra gli scaffali dei supermercati, scoprire cose strane di altre nazionalità. questo è il bello di Londra, trovi delle cibarie internazionali. il brutto è che sono tutte delle sorte di brutte copie del vero cibo di una determinata nazione. io mi sono innamorata del baked naans, una sorta di focaccia araba fatta con lo yogurt e con dei semini che dovrebbero essere semi di papavero. è fantastico con il formaggio al prosciutto sopra.
inutile parlare dei dolci: donuts, cupcakes, muffins, iced cakes, cheesecake, chocolate e chi più ne ha più ne metta. sono tutti sublimi, fantastici e grassissimi. l'altro giorno prima di andare a lavoro ho preso un waffle al cioccolato bianco, bollente, soffice e gustosissimo. nel centro commerciale westfield c'è uno stand che vende pretzel dolci e salati troppo troppo ma TROPPO buoni. i miei preferiti sono quelli al parmigiano ma non disdegno neanche quelli alla vaniglia.

adesso però passiamo a parlare delle abitudini alimentari degli inglesi: salse salse e salse. vanno pazzi per il chilli e devo dire che quello dolce piace anche a me. il problema sorge quando la tua mamma ospitante esordisce in questo modo: "non mi sento bene, ora mi mangio qualcosa di salutare", tu ti incuriosisci ma ti cadono le braccia man mano che la vedi preparare il suo pasto: mette a tostare una fetta di pancarrè, fino a qui niente di male, prende una sorta di scatoletta in cui ci sono "spaghetti ad anello" in una salsa di pomodoro che non ha niente a che vedere con il pomodoro ma, come tutte le salse di pomodoro in inghilterra, è ketchup allo stato puro. versa questi spaghetti sulla fetta di pane e come tocco finale ci mette sopra la miracolosa spicy sauce inglese, che non so di cosa sia fatta, sono curiosa e terrorizzata al tempo stesso nel testarla, cmq è questa:
http://lukehoney.typepad.com/the_greasy_spoon/2007/11/brown-sauce.html
nei fastfood ci sono i menu colazione, che sono identici a quelli pranzo e cena, vale a dire hamburger e via dicendo, con l'aggiunta che ci schiaffano la frittata in mezzo, anche questo molto salutare per iniziare bene la giornata.
poi sostengono che non prendono il caffè perchè agita troppo, non fa bene alla salute e altre menate del genere ma poi li senti svegliarsi alle 4 di notte per scolarsi una caraffa di the, perchè secondo loro il the va conciliare il sonno, saranno a conoscenza che il the si chiama così perchè contiene teina che è una sostanza eccitante?
in sostanza si strafogano di hamburger (o se va bene di pane con due dita di burro) a colazione, poi comprano prodotti biologici per fare i fighi ma ci mettono sopra tre quintali di salse e formaggi, bevono litri di the al giorno rigorosamente con latte e zucchero grezzo appiccicoso e puzzolente. E POI MI DEVO SENTIRE DIRE "IO IN ITALIA NON CI POSSO VENIRE PERCHE' SICURAMENTE INGRASSO"???

domenica 10 ottobre 2010

tre giorni con il sole!

salve a tutti, sono reduce da tre fantastici giorni con il mio ragazzo e devo confessare che appena se n'è andato mi è mancato più di prima! per tre giorni mi sono sentita una semplice turista e non un'abitante a breve termine. ma appena il mio ragazzo è salito sull'autobus che lo portava all'aeroporto sono stata catapultata nuovamente nella situazione precedente: una straniera in una città che non le appartiene che si trova a convivere con persone sconosciute o semisconosciute che parlano una lingua semiconosciuta. adoro questa città, Londra è bellissima, piena di attrattive, non ti annoi mai! ma devo anche dire che in un mese non ho avuto un abbraccio, un bacio, una carezza da una persona che mi volesse bene. qui trovi molti conoscenti ma pochissimi amici.
comunque siamo stati a Brighton ed è bellissima! non me l'aspettavo così bella, davvero: piccola, accogliente, studiata nei minimi dettagli, piena di colori rilassanti e di locali tranquilli da cui non vorresti uscire mai. in più la temperatura era perfetta e questo rendeva la città ancora più amichevole. ora vorrei visitare Eastbourne e Oxford. in realtà ad Oxford ci sono già stata 7 anni fa e me la ricordo proprio bella, tutta gotica, con stradine pedonali e piena di librerie! per non parlare delle ultime zone di Londra come Richmond, Wimbledon, Kew gardens etc. sicuramente meritano molto, il problema è che mezza giornata non è sufficiente e io nel pomeriggio ho le lezioni, quindi tutte queste cose resterebbero relegate al finesettimana.
nel prossimo intervento cercherò di parlare del cibo a Londra e del modo di mangiare degli inglesi...merita assolutamente un post a parte!
è tutto gente! take care!

mercoledì 6 ottobre 2010

people

ciao a tutti e rieccomi qui! le giornate passano velocemente e sono sempre molto piene, ogni minuto avrei qualcosa da dire, da esprimere e da sentire. ovviamente non posso dire tutto quindi mi limito a scrivervi quello che maggiormente mi colpisce.
la cosa bella di Londra è che ci sono persone provenienti da tutto il mondo che convivono tranquillamente insieme. nessuna discriminazione: se all'inizio restavo stupefatta nel vedere un uomo col turbante che guidava il taxi oppure una donna musulmana con il burqua che fa la commessa da primark, adesso nn ci faccio più caso, anche se ci sono alcune cose che mi colpiscono. tipo vedere una donna orientale, di quelle che hanno il burqua che copre tutto il corpo,la testa e lascia scoperti solo gli occhi (chiedo umilmente scusa a VanessaDiVirgilio se non conosco il nome specifico e la invito a dircelo così ci acculturiamo un po' :D) che compra vestiti. io probabilmente ne approfitterei per uscire in pigiama e con i capelli sfatti, eppure vedi queste donne spendere tantissimi soldi in vestiti fantastici che nessuno potrà vedere. la cosa mi affascina e mi intristisce al tempo stesso!
un'altra cosa meno evidente ma cmq interessante è vedere quelle persone che da noi verrebbero definite "sfattone" o "alternative" colloquiare con uomini in giacca e cravatta, oppure mangiare da burger king o prendere un caffè da starbucks. da noi queste persone non oserebbero mai fare questo, socializzerebbero solo con altri sfattoni e non andrebbero mai nelle catene perchè "poco alternative". in sostanza anche i nostri alternativi sono poco open minded. qui ognuno può esternare e rappresentare ciò che sente di essere, senza essere etichettato in un gruppo.
parlando d'altro a scuola mi diverto un sacco a notare gli accenti degli stranieri, la cosa più evidente è che l'italiano tende ad accentuare tutte le consonanti, tipo "ai TinC det dis is Tin", gli spagnoli non sanno pronunciare la Y e dicono "gies" anzichè "yes" oppure la V e dicono "bacancy" anzichè "vacancy", mentre gli ungheresi proprio non ce la fanno a pronunciare la W e dicono "vat" anzichè "what". alla fine penso che tutte queste cose rendano più simpatiche le persone. ma chissà perchè gli errori italiani li odio, vorrei sopprimere la mia pronuncia italiana.
il corso in fashion è bellissimo, interessantissimo e anche qui ci sono soggetti particolari. c'è una signora di una certa età che fa l'insegnante ma che sogna di aprire un negozio di vestiti, un medico che vuole conoscere i dettami della moda, una ragazza australiana che si trova nel mezzo di un eurotrip in iterrail durante il quale ha fatto cose assurde come il bungee jumping, un ragazzo che fa i video per mtv. probabilmente per loro io sarò l'ennesima soggetta strana, l'italiana che non capisca una cippa -.-' ovviamente capisco quello che mi dicono ma lo snervo mi sale quando devo esporre. alla fine non è una esposizione qualunque, ci sono termini specifici nell'ambito della moda: i nomi dei tessuti, i colori, le consistenze, le modalità di marketing, gli stili, i tipi di sfilate etc. eppure sono lì che mi guardo intorno superinteressata, che sforzo la mia testa fino a farla scoppiare al punto tale che devo prendermi due medicine per far passare il mal di testa. l'unica cosa che mi rincuora è che la prof ha detto che anche lei si è trovata in una situazione in cui doveva lavorare con un gruppo in cui erano tutti stranieri e non riusciva a comunicare ma sostiene che quando c'è di mezzo la moda il linguaggio è quello: esprimere entusiasmo per un modello o un colore non è difficile e se c'è una persona che la pensa come te si crea automaticamente il feeling. mi sembra di essere tornata all'età della pietra dove si comunicava ad istinto, e la cosa non mi dispiace. domani inizio il mio sketchbook e lì si che potrò esprimere tutta me stessa!
notte gente!!