mercoledì 6 ottobre 2010

people

ciao a tutti e rieccomi qui! le giornate passano velocemente e sono sempre molto piene, ogni minuto avrei qualcosa da dire, da esprimere e da sentire. ovviamente non posso dire tutto quindi mi limito a scrivervi quello che maggiormente mi colpisce.
la cosa bella di Londra è che ci sono persone provenienti da tutto il mondo che convivono tranquillamente insieme. nessuna discriminazione: se all'inizio restavo stupefatta nel vedere un uomo col turbante che guidava il taxi oppure una donna musulmana con il burqua che fa la commessa da primark, adesso nn ci faccio più caso, anche se ci sono alcune cose che mi colpiscono. tipo vedere una donna orientale, di quelle che hanno il burqua che copre tutto il corpo,la testa e lascia scoperti solo gli occhi (chiedo umilmente scusa a VanessaDiVirgilio se non conosco il nome specifico e la invito a dircelo così ci acculturiamo un po' :D) che compra vestiti. io probabilmente ne approfitterei per uscire in pigiama e con i capelli sfatti, eppure vedi queste donne spendere tantissimi soldi in vestiti fantastici che nessuno potrà vedere. la cosa mi affascina e mi intristisce al tempo stesso!
un'altra cosa meno evidente ma cmq interessante è vedere quelle persone che da noi verrebbero definite "sfattone" o "alternative" colloquiare con uomini in giacca e cravatta, oppure mangiare da burger king o prendere un caffè da starbucks. da noi queste persone non oserebbero mai fare questo, socializzerebbero solo con altri sfattoni e non andrebbero mai nelle catene perchè "poco alternative". in sostanza anche i nostri alternativi sono poco open minded. qui ognuno può esternare e rappresentare ciò che sente di essere, senza essere etichettato in un gruppo.
parlando d'altro a scuola mi diverto un sacco a notare gli accenti degli stranieri, la cosa più evidente è che l'italiano tende ad accentuare tutte le consonanti, tipo "ai TinC det dis is Tin", gli spagnoli non sanno pronunciare la Y e dicono "gies" anzichè "yes" oppure la V e dicono "bacancy" anzichè "vacancy", mentre gli ungheresi proprio non ce la fanno a pronunciare la W e dicono "vat" anzichè "what". alla fine penso che tutte queste cose rendano più simpatiche le persone. ma chissà perchè gli errori italiani li odio, vorrei sopprimere la mia pronuncia italiana.
il corso in fashion è bellissimo, interessantissimo e anche qui ci sono soggetti particolari. c'è una signora di una certa età che fa l'insegnante ma che sogna di aprire un negozio di vestiti, un medico che vuole conoscere i dettami della moda, una ragazza australiana che si trova nel mezzo di un eurotrip in iterrail durante il quale ha fatto cose assurde come il bungee jumping, un ragazzo che fa i video per mtv. probabilmente per loro io sarò l'ennesima soggetta strana, l'italiana che non capisca una cippa -.-' ovviamente capisco quello che mi dicono ma lo snervo mi sale quando devo esporre. alla fine non è una esposizione qualunque, ci sono termini specifici nell'ambito della moda: i nomi dei tessuti, i colori, le consistenze, le modalità di marketing, gli stili, i tipi di sfilate etc. eppure sono lì che mi guardo intorno superinteressata, che sforzo la mia testa fino a farla scoppiare al punto tale che devo prendermi due medicine per far passare il mal di testa. l'unica cosa che mi rincuora è che la prof ha detto che anche lei si è trovata in una situazione in cui doveva lavorare con un gruppo in cui erano tutti stranieri e non riusciva a comunicare ma sostiene che quando c'è di mezzo la moda il linguaggio è quello: esprimere entusiasmo per un modello o un colore non è difficile e se c'è una persona che la pensa come te si crea automaticamente il feeling. mi sembra di essere tornata all'età della pietra dove si comunicava ad istinto, e la cosa non mi dispiace. domani inizio il mio sketchbook e lì si che potrò esprimere tutta me stessa!
notte gente!!

3 commenti:

  1. Forza e coraggio soggetta strana!!!
    Le signore che vedi indossano per caso il niqab?

    :*

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  2. non so signò, è quello tutto nero che copre tutto il corpo e la testa e lascia scoperti solo gli occhi!!!

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  3. Allora è quello :D :*

    comunque quando sono andata da primark anche io ho incontrato la commessa con l'abaya [un altro tipo di velo] ed è stata lei a regalarmi mezza spesa :D

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